E’ perfettamente inutile illudersi. Le persone non sono discrete. La selezione naturale – come insegna il buon Darwin – alla fine, ha dato ragione alla specie dei curiosi. Perciò rassegnamoci. Anche perchè, in fin dei conti, siamo tutti dannatamente uguali. Ficcanaso cronici, nalla migliore delle ipotesi.
E alzi la mano chi non si è mai lasciato coinvolgere da un gossip indiscreto. Indipendentemente dal fatto che riguardasse un qualche "vipparolo" di varia provenienza o quella sottospecie di Paris Hilton dei poveri che vive nell’appartamento a fianco. E si faccia avanti chi è sicuro – ma proprio sicuro! – di non essersi mai impicciato di qualche amenità che esulasse del tutto dalle proprie competenze.
Che poi, diciamoci la verità. Non è che l’indiscrezione si presenta sempre e comunque sotto forma di portinaia o di paparazzo. Anzi. Quelle sono le categorie più innocue. Ci metto la mano sul fuoco.
La verità è che il curioso D.O.C. non è quello che si fa notare per la sua invadenza. No. La minaccia alla privacy più insidiosa viene dal quotidiano. La più abile spia potrebbe essere proprio la vecchia zia che è passata a trovarti a Natale. O la fidanzata zebra del tuo migliore amico. O il nuovo commesso figo del supermercato.
Un esempio. Avete presente "Come farsi lasciare in 10 giorni"? C’è una scena in cui viene smascherata una delle piccole manie in cui tutti, presto o tardi, inesorabilmente cadiamo. Nella sequenza incriminata, vediamo Kate Hudson che entra per la prima volta nel bagno del nuovo & ignaro boy. E cosa fa, tanto per cominciare? Che domande… apre il mobiletto vicino al lavandino (e ci fruga dentro, of course)!
Ed eccoci quindi alla questione cruciale. Ma quante cose interessanti si possono trovare negli armadietti dei bagni altrui? (Non voglio, e ripeto, NON VOGLIO leggere commenti pseudo-scandalizzati, del tipo: "Noooo! Ma io sono una persona perbene… non guardo nei cassetti altrui!" Quando si tratta di ‘dare un’occhiata’ per caso, non esistono persone perbene).
Ed è qui che sfido tutti a confessare. Perchè è ovvio. Nel bagno, solitamente, ci si entra da soli. E si chiude la porta a doppia mandata. Chi può controllare i nostri movimenti, in questi idilliaci momenti? Nessuno, grazie al cielo. Neanche il padrone di casa. E, quando il suddetto padrone di casa ha il lavandino circondato da innumerevoli & ordinatissimi armadietti… beh, la tentazione di vedere cosa c’è dentro si fa sentire. Almeno un po’.
Ci sono bagni che predispongono particolarmente a operazioni di spionaggio più o meno approfondite. E la colpa è del proprietario, non certo del visitatore curioso.
Il mio armadietto preferito, ad esempio, è quello del bagno di un mio amico. Per la precisione, quello dove sua madre tiene creme, profumi & prodottini vari. E il motivo è semplice. Quella donna non ha MAI un pelo fuori posto. MAI una doppia punta ribelle. MAI un foruncolo improvviso. MAI una ruga. E io sono convinta che il segreto di cotanta perfezione sia nascosto nell’armadietto del bagno. E allora DEVO frugare. E’ più forte di me. Ecco tutto.
Ovviamente, ci sono moltissimi altri armadietti interessanti. Come quello di mia zia. Mia zia usa delle acque di Colonia che non si trovano più da almeno vent’anni. Però lei le comprerà ben da qualche parte! Vorrei tanto sapere dove…
E poi, ricordo gli armadietti di quel pupazzo del mio ex. Erano pieni di Cleenex. Ne aveva sempre due scatole iniziate, tre di riserva e altre sei o sette immagazzinate nel ripiano più in alto. Sono passati un bel po’ di anni dall’ultima volta che ho messo piede in quel bagno. Eppure ogni tanto mi balena in testa la domanda cruciale. Ma che cavolo ci fa, con tutti quei Cleenex? Li alleva?
Quella Bridget Jones della mia amica, invece, colleziona bagnoschiuma di Sephora. Possibilmente al cioccolato o alla papaya. Poi, nel 90% dei casi non li usa. Perchè danno un odore strano, dice lei. In compenso, il suo armadietto del bagno è fantastico. Il paese dei balocchi. Giuro.
Mia cugina (una delle tante…) non ha nessun mobiletto. O meglio. Ce l’ha, ma non lo usa. Tiene tutti i trucchi in un portamatite traballante, vicino al lavandino. Quando vado a trovarla, passo delle mezz’ore in bagno. E’ che, cercando di fare una stima delle sue ultime spesucce in profumeria… perdo la nozione del tempo!
La più particolare, però, è la toilette della redazione del giornale in cui scrivo. In cui non c’è nessun armadietto, in realtà. Però c’è un’enorme quanto inutile vasca da bagno. E, fino a prova contraria, nessuno usa la vasca da bagno in orario d’ufficio. Una volta sono passata di lì per raccattare dei numeri arretrati che mi servivano. E la segretaria mi ha gentilmente spedita alla toilette, dicendomi di cercare nello scaffale lungo la parete. Scaffale?!?! Non mi ricordavo di uno scaffale lungo la parete della toilette della redazione… e infatti. Lo scaffale c’era. Un bell’Ikea nuovo di zecca. Montato DENTRO l’enorme quanto inutile vasca da bagno. Con tutto l’archivio dei numeri arretrati, in perfetto ordine!
… quando si dice che uno ha il famigerato scheletro nell’armadietto!